Angelo si era alzato presto, sapendo che una dura giornata di lavoro lo attendeva. Finì di sorseggiare il suo caffè e sospirando — non aveva tanta voglia di andare a lavorare quel giorno — se ne uscì in terrazza.
Il panorama che gli si presentò davanti era incantevole: l'alba all'orizzonte creava fantastici effetti di luce ed ombra fra le alte torri della città. Angelo, che viveva in una delle torri più alte, forse in un altro momento avrebbe apprezzato quello spettacolo ma quella mattina... Uffa. Quella mattina decisamente avrebbe avuto voglia di starsene ancora un po' a letto, e quando gli capitava di sentirsi così, era facile che stesse per arrivare una giornata no. Vabbè, comunque era ora di andare.
Angelo attraversò la terrazza ma quando giunse sul bordo — non c'erano né ringhiere né parapetti nelle terrazze delle torri — e si lanciò come al solito, precipitò giù pesantemente, gridando ed agitando le braccia e le gambe in modo goffo.
Prima di schiantarsi al suolo, un ultimo pensiero gli attraversò la mente: “Oh no! Mi sono dimenticato le ali!”
Immagine: disegno di Moebius