Visualizzazione post con etichetta mao zedong. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mao zedong. Mostra tutti i post

lunedì 13 dicembre 2021

Successi letterari di grandi dittatori

Uno dei libri più venduti nella storia è stato senza dubbio il Libretto Rosso, ovvero le "Citazioni dalle opere del presidente Mao Tse-tung", pubblicate per la prima volta nel 1963, una raccolta di aforismi e citazioni di vario genere e argomento, dalla politica alla questione femminile all'allevamento nelle fattorie alla necessità di tenersi allenati nel lancio di granate. Libro must della Rivoluzione Culturale, negli anni della contestazione conobbe una enorme popolarità, venne tradotto e venduto praticamente dovunque (ne avevo anch'io una vecchia copia in una cassa in garage) e si stima che sia il secondo libro più più venduto dopo la Bibbia. 

Naturalmente, fu in Cina che il Libretto conobbe la sua massima diffusione anche se la sua popolarità era per così dire... diciamo un po' guidata, ecco. Certo, lo studio del pensiero di Mao non divenne mai ufficialmente un obbligo di legge, come il Ruhnama di Niyazov, però il fatto che fosse una materia scolastica obbligatoria in tutti i gradi e e dovunque si facesse formazione, dalle campagne alle fabbriche all'esercito, beh, sì, questo contribuì alla vendita del libro.

Un altro buon incentivo alle vendita fu che, anche se nemmeno l'obbligo di possesso dell'opera del Grande Timoniere fu mai sancito per legge..., beh, non era un caso che le dimensioni stesse del libretto fossero state studiate apposta per poterlo sistemare nella tasca superiore della zhongshanzhuang, la cosiddetta "giacca maoista" in uso all'epoca, (anche sui dittatori come influencer di moda ce ne sarebbe da dire...) così come non era un caso che le Guardie Rosse potessero chiedere a chiunque di esibire il libretto e di prendere a bastonate o addirittura spedire in campi di lavoro forzato (di "rieducazione") quelli che non l'avevano con sé.  Esempio di come talvolta alla libertà di scrittura si dovrebbe accompagnare la libertà di lettura...

Il Libretto Rosso conobbe diverse edizioni negli anni e diverse parodie (tra queste I pensieri del generale, spassose citazioni di De Gaulle, altro libercolo che avevo, chissà che fine ha fatto) e vanta anche diversi tentativi di imitazione, come lo slogan della Settimana Enigmistica.

Una di queste imitazioni fu quella di "Papa Doc" Duvalier, dittatore di Haiti, che, volendo entrare anch'egli nella rosa dei grandi scrittori rivoluzionari, nel 1968 diede alle stampe le sue Oeuvres essentiels, che imitavano il Libretto di Mao anche nelle dimensioni e nel colore rosso della copertina. Deluso dalle scarse vendite, non potendo servirsi di servigi come quelli delle Guardie Rosse (a differenza di queste ultime, che sapevano leggere e scrivere, i Tonton macoutes di Papa Doc difficilmente sarebbero stati in grado di distinguere le  Oeuvres essentiels da un fumetto di Topolino), il dittatore trovò ugualmente il modo di rendere popolare il proprio lavoro: fece consegnare una copia del libro a tutti i dipendenti statali -e fece pure trattenere 15 dollari dal salario di ognuno, ça va sans dire.


Fonti:

  • Wikipedia
  • K. Shaw, Power Mad!, Michael O'Mara books, 2004
--------------------------