sabato 24 aprile 2021
giovedì 11 marzo 2021
Lettere ad Anna 17 - Ritrovare oggetti mai perduti
Anna, amore mio
Comunque, volevo dare l’idea di un trovare di nuovo una cosa che però non avevi ma che amavi anche senza conoscere. Incasinata ‘sta frase, vero? Ma non so dire meglio. Ti cercavo ma non sapevo di cercarti, ti cercavo ma tu eri già là, e lo stupore di trovarti è stato quello di scoprire che eri già con me, che -in un certo senso- sei sempre stata con me e non te ne eri mai andata da… 42 anni, giusto?
Eppure si, lo sapevo che c’eri, anche se per anni anni sei rimasta un ombra confusa, sapevo che c’eri anche se non ti avevo ancora dato un nome. Perché a fronte delle mie maschere, della mia ipocrisia nel negare l’amore e al tempo stesso sentirne la necessità, il bisogno, a fronte delle cose inutili e pesanti che utilizzavo per non vivere, a fronte di tutte le mie paure sapevo in fondo al cuore che tu da qualche parte esistevi, e che era destino (destino, beh… sai come la penso del destino!) che ti incontrassi.
Così, anche anche senza conoscere il colore dei tuoi, ti cercavo negli occhi di ogni donna che incontravo, ti immaginavo e ti sognavo, non sai per quanti giorni per quante notti, se ti dico per quanto tempo forse non ci crederesti. Perché ho iniziato a cercarti tanto, tanto tempo fa. Ti ho cercata anche in altre donne, certo, ma non eri tu, e restavano parole non dette e gesti non fatti, amori o presunti tali che si rivelavano incompleti, con sempre qualcosa che non trovavo, come un quadro che si, ti piace anche, ma nell’insieme ha qualcosa che non va, dei particolari che messi assieme ti fanno capire che è una crosta e che in realtà non ha nessun valore, è roba da poco, e il suo posto è nella bottega di un rigattiere da quattro soldi.
Quindi non mi sono mai fermato, trovavo sempre un’altra strada da percorrere per poi accorgermi che anche la strada nuova non portava da nessuna parte. Certo, ho amato e sono stato riamato ma -l’ho capito dopo- almeno per me erano amori monchi, zoppi, che alla fine ho smesso di provare per non fare più del male ad altre donne, come purtroppo mi era capitato di fare anche non per colpa o volontà mia.
Questo non significava che avessi smesso di credere che da qualche parte ci fosse l’amore che, in fondo al mio cuore , sapevo di meritare.
Quando, dopo l’infarto, scrissi che ero “pronto e disponibile a trovare una donna da amare da cui essere amato” mi resi conto che la ricerca stava per finire, che realmente non dovevo più sforzarmi di guardarmi attorno, di provare, tentare con questa o quell’altra. Sentivo che la cosa era definitiva, era scritta e stava per arrivare. Non sapevo né come né dove né quando ma ne ero sicuro. Mi ero dato una ripulita al corpo e allo spirito. Ero pronto. E sei arrivata tu.
Ti amo Anna
il tuo Sesto Gatto
mercoledì 10 marzo 2021
Lettere ad Anna 16 - La musa e l’artista mancato
Anna, amore mio
Mi piacerebbe saper dipingere, e ritrarti in mille pose, in mille ambienti e con mille diversi vestiti, di notte di giorno all’alba al tramonto, con il sole la pioggia il vento il caldo il freddo, eccetera eccetera. Purtroppo non so dipingere. Sfiga. Mi piacerebbe essere un musicista, dedicarti serenate e ballate e melodie che potrebbero far piangere anche il demonio, note struggenti e commoventi oppure epiche, gioiose, festose e ridenti – ammesso che la musica possa essere ridente. E invece niente, non so dipingere, non so disegnare e sono capace di suonare solo il campanello quando arrivo da te, e lo suono tanto bene che manco lo senti alle volte… quindi niente pittura, niente musica, niente scultura, l’unica roba che so fare è scrivere, e questo è il motivo di queste lettere, non ho altro modo di lasciare traccia del mio amore, Anna, quindi scrivo.
Che poi quello che scrivo ti piaccia, è quello che spero, e se una sola di queste lettere ti farà un po’ sorridere, ecco, questo mi rende già felice.
ti amo Anna,
il tuo Sesto Gatto