mercoledì 10 marzo 2021

Lettere ad Anna 16 - La musa e l’artista mancato

Anna, amore mio

mi rendo conto che dire che queste lettere sono sgangherate, inconcludenti, rotte, ripetitive, senza capo né coda, mi accorgo che ripeto le cose (beh, non solo in queste lettere, se è per questo), che mi perdo nei discorsi, che parlo parlo e non arrivo mai da nessuna parte… Tutto per girare attorno all’unico filo logico che c’è in tutto questo sbrodolio di parole, e cioè il fatto che ti amo e che non so mai come dirtelo.

Mi piacerebbe saper dipingere, e ritrarti in mille pose, in mille ambienti e con mille diversi vestiti, di notte di giorno all’alba al tramonto, con il sole la pioggia il vento il caldo il freddo, eccetera eccetera. Purtroppo non so dipingere. Sfiga. Mi piacerebbe essere un musicista, dedicarti serenate e ballate e melodie che potrebbero far piangere anche il demonio, note struggenti e commoventi oppure epiche, gioiose, festose e ridenti – ammesso che la musica possa essere ridente. E invece niente, non so dipingere, non so disegnare e sono capace di suonare solo il campanello quando arrivo da te, e lo suono tanto bene che manco lo senti alle volte… quindi niente pittura, niente musica, niente scultura, l’unica roba che so fare è scrivere, e questo è il motivo di queste lettere, non ho altro modo di lasciare traccia del mio amore, Anna, quindi scrivo.

Che poi quello che scrivo ti piaccia, è quello che spero, e se una sola di queste lettere ti farà un po’ sorridere, ecco, questo mi rende già felice.

ti amo Anna,

il tuo Sesto Gatto 

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Miao