Venne anche utilizzato come pista per corse di cavalli (e non solo cavalli, come vedremo...) in ricorrenze particolari a iniziare dal 1275 quando il comune stabilì che ogni 12 giugno (ricorrenza della caduta di Ezzelino) si tenesse una corsa di cavalli barberi (che qui si deve intendere come cavalli sciolti), e il premio al vincitore consisteva in un panno scarlatto lungo 12 braccia, chiamato palio, perché il pallium era il mantello rosso che Romani portavano sulle spalle. Un'altra occasione di corse celebrative fu, dopo il 1420, il 17 settembre di ogni anno, per festeggiare l'unione di Padova alla Serenissima.
Alcune di queste corse non riguardavano solo i cavalli sciolti, ma anche le corse dei cavalli con fantini, le corse molto popolari delle carrette o delle bighe, la corsa degli asini e la corsa delle... meretrici! Personalmente, non ho mai avuto nessun altro riscontro né in Italia né nel resto del mondo di una corsa con questo genere di concorrenti, anche se pare fosse molto apprezzata, organizzata soprattutto per far bella figura ospiti illustri: le cronache ricordano che nel 1667, in occasione dei festeggiamenti a Ferdinando Duca di Baviera e Carlo Emanuele di Savoia che erano venuti a Padova ospiti di Pio Enea degli Obizzi, venne organizzata " una solenne corsa di barberi, ronzini, asini e donne da partito" (termine abitualmente usato per definire le prostitute).
Certo, si trattava di una cosa ignobile, ma all'epoca il rispetto delle persone e della dignità umana era quello che era -soprattutto delle donne in generale, figuriamoci poi delle prostitute... Tempi andati, speriamo, anche se ogni tanto qualcosa del genere disgraziatamente salta ancora fuori.
Cfr. O. Brentani, Guida di Padova, 1891
PS
A dir la verità, erano importanti anche le corse dei lacché, ma di questo ne parleremo un'altra volta...
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Miao