giovedì 22 giugno 2023

L'Eccessivismo degli asini

Non so voi, ma a me questo dipinto piace. Olio su tela  di 54 centimetri di altezza per 81 centimetri di larghezza, dal titolo "E il sole si addormentò sull'Adriatico" ha dei colori bellissimi, vivaci, mi piacerebbe averlo a casa mia. 
L'opera venne presentata nel 1910 a Parigi nella sala 22 del Salon des Indépendants,  una importante rassegna annuale dove sono passati autori del calibro di Cézanne, Redon, Munch, Seurat, van Gogh, Toulouse-Lautrec e tanti altri di questo livello, insomma mica bruscoline, ca va sans dire.

I critici e gli altri pittori rimasero colpiti dall'originalità del dipinto e ci furono reazioni contrastanti, anche perchè come autore venne indicato un giovane pittore italiano nato a Genova e fino ad allora completamente sconosciuto,  Joachim-Raphaël Boronali, che inviò ai giornali il suo Manifesto dell'Eccessivismo: "... rompiamo le tavolozze ancestrali e deponiamo i grandi principi della pittura di domani. La sua formula è l'eccessivismo. L'eccesso in tutto è un difetto, disse un asino. Al contrario, noi proclamiamo che l'eccesso in tutto è una forza, l'unica forza... Distruggiamo i musei assurdi. Calpestiamo le famigerate routine. Viva lo scarlatto, il porpora, le gemme coruscanti, tutti questi toni che vorticano e si sovrappongono, vero riflesso del sublime prisma solare: Viva l'Eccesso! ..."

Mmm... la frase "L'eccesso in tutto è un difetto, disse un asino" avrebbe potuto far riflettere qualcuno. Perchè Joachim-Raphaël Boronali era un pseudonimo, e il vero autore si chiamava Lolo (o Lola) ed era un asino. Un asino vero, di proprietà del gestore di un cabaret a Montmatre. 

La cosa andò in questo modo: lo scrittore Roland Dorgelès alla presenza di testimoni e di un ufficiale giudiziario, attaccò alla coda dell'asino Lolo un pennello e prese a dare delle carote all'asino. Quando l'asino riceveva la carota, scondinzolava allegramente e in questo modo passava il colore sulla tela. E ovviamente era stato Dorgelès  a scrivere poi il Manifesto dell'Eccessivismo e sempre lui rivelò infine la verità al giornale "L'Illustration" con tanto di foto che comprovavano il fatto. Aveva messo in piedi la bufala per “mostrare agli sciocchi, agli incapaci e ai vanitosi che ingombrano gran parte del Salon des Indépendants che il lavoro di un asino, spazzolato con grandi colpi di coda, non è fuori posto tra le loro opere."

Gran bello scherzo, di stile, e con un bel risultato: il quadro è tuttora esposto nello spazio culturale Paul-Bédu a Milly-la-Forêt a Essonne. Del vero autore, l'asino Lolo,si sa che dopo la morte del padrone fu porrtato in Normandia e che venne un giorno trovato annegato: secondo lo scrittore Robert Bruce, all'epoca, ci fu chi sospettò un suicidio...




L'artista all'opera con una serie di testimoni/complici mascherati


Fonti:




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Miao