Anna, amore mio
Certo, la meraviglia più grande è che tu possa amare un tipo come me, che aveva fatto della solitudine, della misantropia e della misoginia delle bandiere, che non ha mai preso sul serio la vita anzi ha sempre preso in giro chi lo faceva. Questa è una meraviglia del tipo “No, scherziamo, io con te?”
Ma poi c’è un’altra meraviglia, anzi una serie continua di meraviglie, tu che prendi le cose normali e la rendi straordinarie, uniche e irripetibili. Tu arrivi, scuoti quello che io chiamo il caleidoscopio della vita e le cose cambiano diventano più luminose, più calde, soprattutto nuove (più nuove suona male, no? o una cosa è nuova oppure no…).
Ecco, il nuovo e il bello assieme, lo stupore e la gioia di vedere incontrare le cose come se fosse la prima volta, perché a queste – magari conosciute, banali e stantie- tu doni una magia che le trasforma e rinnova.
Quando mangio con te, il cibo e il vino sono più buoni, se mi fermo a guardare il tramonto con te (albe poche, chissà perché …) è più bello e mi va dritto nel cuore, se ascolto musica con te è più armoniosa più espressiva… niente da fare, tutto, ma proprio tutto, con te diventa migliore, diventa uno strano incanto… Tò, pensa a tutte le volte che abbiamo camminato per Padova mano nella mano… pietre, palazzi, case, strade, anche persone che conosco da una vita con te si tramutano e mi danno sensazioni, addirittura emozioni, che non avevo provato prima.
Ecco, forse la chiave per capire ‘sto fenomeno è proprio questa: emozioni.
La prima volta che siamo usciti assieme, tu per tante cose mi dicevi che erano emozioni, e io non capivo. arrivato a una età come la mia, mi ero costruita una corazza di cinismo, di distacco è indifferenza per cui tutte le cose apparivano distanti, superficiali, poco degne di interesse. Sì, magari apprezzavo il bello, mi piaceva, ma sempre fino a un certo punto. Non lasciavo che le cose per quanto belle e piacevoli mi coinvolgessero più di tanto.
Ti ricordi la mostra di Van Gogh che siamo andati a vedere assieme? Beh, non era certo la prima volta che vedevo opere del genere, mi è sempre piaciuto girare per musei, leggere libri d’arte, godermi il bello, e pure quando provavo di fronte a questo o a quel quadro, a questa o quella opera, delle sensazioni che potevano anche essere scambiate per embrioni di emozioni, le cacciavo giù subito, sempre per non farmi coinvolgere e, ma questo l’ho capito dopo, con te, mi sono perso la loro vera natura. A quella mostra me ne resi conto appieno, io vivevo quelle opere, quei dipinti proprio perché tu mi tenevi per mano, mi eri vicina, il tuo amore faceva cadere le mie paure e mi sentivo libero di provare emozioni. e non era certo merito di Van Gogh, no… eri tu, tu con la tua magia che rende le cose ordinarie degli eventi straordinari.
E la tua magia è quella che ha dipinto il quadro più bello, il quadro in cui io – assieme e grazie a te – divento una persona vera.