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mercoledì 21 ottobre 2020

Lettere ad Anna 6 - Una foto in bianco e nero

 

Anna, amore mio

come tu ben sai, la tua famiglia (tua madre e tuo padre, intendo) mi piaceva. erano brave persone, magari non le conoscevo bene, ma era lo stesso convinto che fossero una bella coppia. In effetti tu stessa porti su di te l'imprinting di una crescita felice, serena, con persone che ti amavano e si amavano.


Tuo padre l'ho visto poco, conoscevo meglio tua mamma, ma l'impressione, l’aura che la circondava dava proprio l’idea di una donna felice, felice come moglie e come madre. E poi, diciamocelo, tu non potresti ridere come ridi se non fossi cresciuta in mezzo a risate, tra persone che sanno guardare la vita dal lato giusto e nella giusta prospettiva.


Ecco, ho avuto la conferma di questo nelle foto di famiglia che tieni in soggiorno e che ho sbirciato curioso mentre tu magari ti stavi preparando per uscire e io ti aspettavo senza sapere bene che fare. Mi piaceva ritrovarti nelle foto, vederti come eri quando ti ho conosciuta e come eri poi nelle varie nelle varie fasi della tua vita, comprese quelle fasi che mi sono perso e che non so se voglio ricostruire.


Comunque, ce ne sono alcune tra queste foto che mi hanno fatto un effetto particolare. Sono foto di te e dei tuoi quando avevi pochi mesi, a T. e sono sicuro di non sbagliare perché c'era la data scritta dietro, come si usava tempo fa. Ecco, a parte la luminosità del viso di tua mamma, che ricorda il tuo in certi momenti di felicità, e a parte il fatto che in un paio di queste foto tu sorridi già con lo stesso sorriso che hai ora, e sei già stupenda, una mi ha dato un senso di vertigine: tu sei, o meglio: ti hanno sistemata, sopra un letto, e quel letto è lo stesso dove ora dormiamo noi! e questo mi ha dato, mi dà anche adesso, un senso di continuità delle cose che non è mai stato nelle mie corde.


Pensare che in quel letto ci sia stata tanta felicità tanti anni fa e che ora in quel letto ci sia di nuovo la felicità in noi due assieme…  è come se ci fosse, nel tempo e nello spazio, un filo che sottende una storia lunga una vita, un filo d'amore di bellezza e di armonia che, anche se certamente minacciato e talvolta rovinato da dolori e dispiaceri, non si è mai rotto del tutto, più o meno come il filo che ha legato te a me in tutti questi lunghi anni, quel filo che mi porta a considerare noi due come una vecchia coppia, anche se in realtà sono pochi anni, tre, che stiamo assieme.


Sapere poi che adesso, tra pochi minuti, ti preparerò il caffè e te lo porterò a letto come ogni giorno, e sapere al tempo stesso che - come tu mi hai detto-  è la stessa cosa che faceva tuo padre a tua madre, beh, la vertigine è completa e mi ritrovo completamente sopraffatto dall'armonia di questa stupenda realtà che stiamo vivendo assieme 


Ti amo Anna


il tuo Sesto Gatto


domenica 18 ottobre 2020

Lettere ad Anna 5 - Emozioni nuove

 Anna, amore mio

anche stamattina, come tante altre, mi sono svegliato e mi sono messo a guardarti mentre respiravi piano, un po' rannicchiata sul fianco con il viso quasi nascosto dai tuoi lunghi capelli. Come tante altre volte, ti ho accarezzato lentamente, leggermente, passando la mano sui tuoi capelli, le spalle i fianchi, il sedere (beh, a dir la verità, di solito è dal sedere che parto... ) e, sempre come tante altre volte, sono rimasto stupito e meravigliato nel vederti accanto a me.

Strano. Voglio dire, perché dovrei stupirmi, meravigliarmi? è una cosa normale, no? milioni di coppie vanno a letto assieme giorno dopo giorno per tutti i giorni della loro vita. Tuo padre, tua madre, ma anche i miei, le mie sorelle con i rispettivi, e tutto, tutto uno sterminio di coppie che vanno a letto assieme e si svegliano assieme. È una cosa normale, giusto? quindi dovrebbe essere normale anche per noi due. Invece non è così, non trovo niente di normale con te, niente di scontato e niente di automatico.

Il fatto è che con te ogni cosa è fuori del normale, anche le azioni e le cose uguali, ogni volta è come se capitassero per la prima volta, e sono sempre fonte di meraviglia.

Certo, la meraviglia più grande è che tu possa amare un tipo come me, che aveva fatto della solitudine, della misantropia e della misoginia delle bandiere, che non ha mai preso sul serio la vita anzi ha sempre preso in giro chi lo faceva. Questa è una meraviglia del tipo "No, scherziamo, io con te?"

Ma poi c'è un'altra meraviglia, anzi una serie continua di meraviglie, tu che prendi le cose normali e la rendi straordinarie, uniche e irripetibili. Tu arrivi, scuoti quello che io chiamo il caleidoscopio della vita e le cose cambiano diventano più luminose, più calde, soprattutto nuove (più nuove suona male, no? o una cosa è nuova oppure no…).

Ecco, il nuovo e il bello assieme, lo stupore e la gioia di vedere incontrare le cose come se fosse la prima volta, perché a queste - magari conosciute, banali e stantie- tu doni una magia che le trasforma e rinnova.

Quando mangio con te, il cibo e il vino sono più buoni, se mi fermo a guardare il tramonto con te (albe poche, chissà perché …) è più bello e mi va dritto nel cuore, se ascolto musica con te è più armoniosa più espressiva... niente da fare, tutto, ma proprio tutto, con te diventa migliore, diventa uno strano incanto… Tò, pensa a tutte le volte che abbiamo camminato per P. mano nella mano... pietre, palazzi, case, strade, anche persone che conosco da una vita con te si tramutano e mi danno sensazioni, addirittura emozioni, che non avevo provato prima.

Ecco, forse la chiave per capire ‘sto fenomeno è proprio questa: emozioni.

La prima volta che siamo usciti assieme, tu per tante cose mi dicevi che erano emozioni, e io non capivo. arrivato a una età come la mia, mi ero costruita una corazza di cinismo, di distacco è indifferenza per cui tutte le cose apparivano distanti, superficiali, poco degne di interesse. Sì, magari apprezzavo il bello, mi piaceva, ma sempre fino a un certo punto. Non lasciavo che le cose per quanto belle e piacevoli mi coinvolgessero più di tanto. 

Ti ricordi la mostra di Van Gogh che siamo andati a vedere assieme? Beh, non era certo la prima volta che vedevo opere del genere, mi è sempre piaciuto girare per musei, leggere libri d'arte, godermi il bello, e pure quando provavo di fronte a questo o a quel quadro, a questa o quella opera, delle sensazioni che potevano anche essere scambiate per embrioni di emozioni, le cacciavo giù subito, sempre per non farmi coinvolgere e, ma questo l'ho capito dopo, con te, mi sono perso la loro vera natura. A quella mostra me ne resi conto appieno, io vivevo quelle opere, quei dipinti proprio perché tu mi tenevi per mano, mi eri vicina, il tuo amore faceva cadere le mie paure e mi sentivo libero di provare emozioni. e non era certo merito di Van Gogh, no... eri tu, tu con la tua magia che rende le cose ordinarie degli eventi straordinari.

E la tua magia è quella che ha dipinto il quadro più bello, il quadro in cui io - assieme e per te - divento una persona vera.

Ti amo Anna 


il tuo Sesto Gatto